

In Trentino Alto Adige previdenza complementare dalla nascita
Intervento che ammonta a 3,2 milioni di euro per il primo anno
Un contributo di 300 euro a favore di ogni nuovo nato, adottato o affidato, per incentivare l'apertura di un fondo di previdenza complementare intestato al minore. Lo prevede, caso unico in Italia, il disegno di legge approvato dal Consiglio regionale del Trentino Alto Adige con 52 voti favorevoli 1 contrario e 4 astenuti. Il contributo sarà versato direttamente nella posizione previdenziale del minore e per i quattro anni successivi è prevista l'erogazione di 200 euro all'anno, a condizione che la famiglia versi almeno 100 euro l'anno nello stesso fondo. La legge riguarderà tutti i nuovi nati a partire dal 1° gennaio 2025 e, con norma transitoria, anche quelli nati negli anni precedenti fino al 2020 compreso. La Regione prevede un'adesione stimata pari al 20% dei potenziali beneficiari: circa 8.500 nascite e adozioni ogni anno, per un investimento che ammonta a poco più di 3,2 milioni di euro per il primo anno, per poi stabilizzarsi attorno ai 2 milioni annui a regime. Per accedere al contributo, il richiedente dovrà risiedere da almeno tre anni in un comune del Trentino Alto Adige mentre il minore dovrà essere residente alla nascita o acquisire la residenza in Regione per effetto del provvedimento di adozione o affidamento. Per beneficiare delle erogazioni negli anni successivi, sarà necessario che il minore continui a risiedere stabilmente in Regione. L'adesione a una forma di previdenza complementare dovrà essere attivata al momento della domanda. La condizione economica della famiglia non sarà in alcun modo considerata: si tratta infatti di una misura universale, fondata sul principio dell'uguaglianza delle opportunità previdenziali. L'intervento sarà gestito da Pensplan Centrum Spa, società in house della Regione e delle due Province autonome di Trento e Bolzano. "Oggi questa misura diventa realtà. È un passaggio che mi riempie di soddisfazione, perché segna una scelta concreta di responsabilità collettiva", commenta l'assessore regionale alla previdenza, Carlo Daldoss.
S.al-Ali--BT