

Ligabue a Caserta dopo Campovolo 'nel 2026 all'Olimpico'
Show davanti alla Reggia: "Bellezza totale". "Stop alle guerre"
(di Antonio Pisani) Dopo Campovolo nel 2005, c'è Caserta nella storia della carriera di Luciano Ligabue. "Una bellezza totale" dice il rocker di Correggio dal palco di piazza Carlo di Borbone che guarda verso l'imponente facciata principale della Reggia di Caserta, davanti a 36mila persone in delirio. E il prossimo anno ci sarà l'Olimpico di Roma, un annuncio e un regalo ai fan con cui Ligabue chiude a Caserta intorno a mezzanotte il concerto-evento "La Notte di Certe Notti", seconda tappa, prima nel Sud Italia, di quello che fu il concertone di Campovolo (Modena) venti anni fa. E ieri sera era anche il concerto per dire stop alle guerre, "ai 56 massacri nel mondo", per denunciare i mali dei cambiamenti climatici, per un sguardo attento e severo sul mondo, ma anche per festeggiare un momento importante per la carriera di Ligabue, i 30 anni dell'iconico album "Buon Compleanno Elvis", datato 1995, e i 35 anni di carriera. E così l'artista si presenta con un modello gigante di una mitica Cadillac rossa, sistemata sul rimorchio di un camion posto accanto al palco. Uno spettacolo di luci illumina costantemente la Reggia. Si parte con "I ragazzi sono in giro", coinvolgente brano di Buon Compleanno Elvis, ed è subito festa, tra balli e cori. Ligabue ricorda ai fan che è già venuto "altre volte a Caserta, al Palamaggiò", quello che un tempo fu il tempio del basket casertano, poi abbandonato e successivamente acquisito da una nuova società che vorrebbe rilanciarlo; "speriamo che si torni a fare concerti al Palamaggiò, ricordo l'enorme calore del pubblico quando suonavamo". Vari i richiami all'attualità, come quando, prima della canzone "Cosa vuoi che sia", parla degli sconvolgimenti climatici e dei loro effetti, tra esondazioni, alluvioni, frane, e si chiede, per mettere il dito nella piaga nell'incapacità della politica di dare risposte adeguate, "ma questi grandi della Terra che ci governano hanno dei figli?"; mentre canta sullo schermo scorrono i dati dei problemi legati al clima, dai 7milioni di decessi ogni anno ai 15mila eventi climatici estremi annuali, ai 7mila comuni italiani a rischio frane e alluvioni. Prima del brano "Il mio nome è mai più", frutto del 2009 del lavoro congiunto con Piero Pelù e Jovanotti, scorrono le scritte "Basta massacri a Gaza", "Basta massacri in Ucraina", e "Sudan"; Ligabue con la sua band sale sulla Cadillac rossa, un palco mobile che si muove attraverso la piazza lungo il corridoio lasciato libero tra le ali di folla, si ferma davanti alla facciata principale; poco dopo scende e a piedi percorre i duecento metri fino al palco, salutando i fan entusiasti. Immagini delle donne che hanno fatto la storia con il loro coraggio e competenza accompagnano il brano "Le donne lo sanno". Ecco quindi i grandi classici "Balliamo sul Mondo", "Lambrusco e popcorn", "Bambolina e Barracuda", "A che ora è la fine del mondo", per chiudere con "Urlando contro il cielo" e ovviamente "Certe Notti". A mezzanotte il popolo di Ligabue lascia in modo ordinato piazza Carlo di Borbone; la prova dell'organizzazione è superata, afflusso e deflusso filano lisci e senza intoppi. Caserta è nella storia della musica.
L.al-Fardan--BT